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giovedì 12 luglio 2012

Aalis


Aalis, con un linguaggio espressivo molto refenzialista, mette in “essere” la centralità dell’Amore e della sua forza. La sua opera suggerisce una vastità di passioni entro cui l’Amore agisce; si tratta di sentimenti forti, che pur nella forma di una dolorosa lacerazione, sfociano in un messaggio nel complesso positivo. Perché sono le piccole cose che riempiono la vita, gesti semplici e naturali, per molti apparentemente insignificanti, ma che in realtà sono il cuore pulsante della vita, elementi paradigmatici di un percorso dominato dal “sentimento” e dal “vitalismo”, ben più che dalla “ragione”. Gli elementi estetici predominanti nascono dalla contrapposizione tra ”scuri” e “colori”: tra la ripetizione della vita quotidiana ed un’irresistibile attrazione verso quanto di più positivo e ricco si possa desiderare. Il nero però non è inteso come simbolo di negatività o di crisi, piuttosto è il “nulla” del non rischiare, del quieto vivere, del prendere posizione, del lasciarsi condurre dall’inerzia di un’esistenza involuta, passiva. L’artista vuole esprimere un’energia fatta di una forza indescrivibile, che rappresenta l’essere più profondo. Arrivare al colore quindi, è  un percorso per cambiare punto di osservazione e scoprire che il “reale” è si razionale, ma è anche un corpo opaco che non brilla di luce propria.



Marco Corsini
 




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