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venerdì 13 luglio 2012

La mia maschera apotropaica

Realizzata con l'aiuto del grande Maestro scultore Francesco Antonio Caporale, che saluto con enorme affetto ed ammirazione.

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Terracotta dipinta in stile antico


La Maschera Apotropaica è espressione della cultura dei popoli mediterranei. La propria origine risale nella tradizione e ancor più nella consuetudine di molti popoli di celebrare riti nei quali comparivano uomini dal volto mascherato.
Era abitudine antica, ultimata la fabbricazione della casa, porre sull'architrave e sulla chiave di volta dell'arco, una maschera in pietra o in terracotta per tenere lontano dalla nuova casa il malocchio e gli spiriti maligni. Veniva considerata un oggetto dai poteri magici.
Spesso era una figura demoniaca, con fauci aperte, la lingua di fuori e le corna vistose sulla fronte. Visione sicuramente attinta dai prototipi magno-greci.
Le maschere rivestono un ruolo molto importante nella cultura calabrese. Oggi il valore non è più magico, ma hanno conservato una funzione benaugurante. Spesso vengono usate come elementi decorativi: sui portali delle abitazioni, sui portoni principali e sulle fontanelle d’acqua sorgente..
Possiamo ancora contemplarne  alcuni esemplari in Calabria. Ad esempio:
Nel centro storico di  Settingiano (CZ), sui vecchi portici delle case (risalenti al teatro greco).
A Tiriolo (CZ), in Piazza Giovanni XXIII, sull’ingresso principale del palazzo Alemanni, su palazzo Schettini e sugli archi di alcune case.

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